La parte Vɪɪ della UNI 11337 è attualmente in Inchiesta Pubblica Definitiva sul sito web dell’UNI, e dovrebbe essere pubblicata entro il mese di ottobre. È volta all’individuazione delle figure chiave del BIM e alla descrizione delle relative caratteristiche professionali. L’ANAC nel suo documento in consultazione intitolato” Uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture nelle procedure di affidamento dei servizi attinenti all’architettura e ingegneria. Equo compenso”, sottolineava la necessità di adeguata formazione del personale interno alle Stazioni Appaltanti in relazione a metodi e strumenti elettronici e l’urgenza di precisare i contenuti delle attività di formazione di tutti i soggetti coinvolti in un appalto,le modalità con cui le relative competenze potessero essere valutate all’interno delle offerte tecniche e le possibili forme di qualificazione e certificazione delle professionalità coinvolte.
Scorrendo la lettura del documento fino al punto 1 del paragrafo 2 “Attività preliminari” leggiamo:
«Tutti i soggetti interni alla stazione appaltante che sono chiamati ad interfacciarsi con le attività connesse alla realizzazione dell’opera pubblica, dalla progettazione alla costruzione […]devono essere in possesso di adeguate competenze con riferimento ai metodi e agli strumenti elettronici conseguite anche attraverso la frequenza, con profitto, di corsi di formazione in materia .»
Coloro che vogliono adottare il BIM manifestano la necessità di reperire personale adeguatamente qualificato, o di formare e aggiornare il proprio personale interno.
Non solo, sempre più frequentemente, troviamo nei bandi di gara, criteri premianti legati alla presenza negli organigrammi aziendali di figure qualificate a guidare il processo BIM. Fra questi per citarne uno, il bando di gara per la progettazione del nuovo Grande Ospedale di Reggio Calabria.
La norma individua quattro distinte professionalità BIM come figure chiave per la gestione di un processo:
BIM Specialist è un operatore avanzato della gestione e della modellazione informativa; è l’artefice della produzione dei contenuti informativi ed è in grado di generare, attraverso i cosiddetti software di Authoring, i modelli grafici tridimensionali;
BIM Coordinator è un coordinatore dei flussi informativi di commessa;
BIM Manager è un gestore dei processi digitalizzati; ha la responsabilità, all’interno di uno studio professionale, di una società, di un’impresa, di una qualsiasi organizzazione che opera nell’ambito delle costruzioni, di implementare, favorire, standardizzare l’utilizzo delle metodologie BIM; egli dirige la produzione e la gestione delle informazioni.
CDE Manager è un gestore dell’ambiente di condivisione dati e quindi dei processi di consegna, trasmissione, archiviazione dei contenuti informativi.
Per ciascuna di tali figure professionali la norma ne descrive compiti ed attività specifiche nel flusso informativo e precisa i contenuti formativi di cui devono essere in possesso . Questi requisiti formativi sono forniti in termini di conoscenza , abilità e competenza in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche(EDF), riportati in schematiche tabelle:
Conoscenza è il risultato dell’ assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento;
Abilità è la capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi;
Competenza è la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali nello studio come nel lavoro o di studio, con un determinato grado di autonomia e responsabilità.
La norma tuttavia non precisa il livello di tali conoscenze, abilità e competenze, ma individua gli ambiti tematici intorno ai quali devono sapersi muovere le figure professionali. Conclude fornendo alcuni elementi utili alla valutazione nonché possibili metodi di valutazione.
Lascia spazio ad ulteriori approfondimenti l’assenza di riferimenti all’accordo collaborativo e alle figure professionali che possono affiancarsi a figure già’ con alta professionalità’ BIM che ha portato con sé. Partendo dall’assunto che si ottenga una migliore performance se i diversi attori, coinvolti a vario titolo nella realizzazione di un’opera pubblica o di un progetto privato agiscono nell’ambito del rapporto contrattuale in un assetto collaborativo e non conflittuale, questo modello di contratto multilaterale ha quale prerogativa proprio quella di promuovere collaborazione e perseguimento di finalità condivise. Pertanto disciplina accuratamente il riparto di responsabilità, i pagamenti, la gestione dei rischi che potrebbero insorgere nella collaborazione, le garanzie fornite da ciascun componente per le attività di propria competenza e le modalità di risoluzione consensuale delle controversie. Prevede l’istituzione di organi di governo della collaborazione che sorveglino la corretta esecuzione del contratto. Ci riferiamo a
L’amministratore della Collaborazione che ha il compito di monitorare e supportare il perseguimento delle Finalità della Collaborazione, verificando che vengano eseguite dalle parti entro i termini e i tempi prestabiliti;
Il Gruppo Ristretto, costituito da delegati di tutti i Componenti della Collaborazione, che vigilano e supportano l’esecuzione del contratto e si riuniscono ogniqualvolta insorga una controversia tra le parti;
Il Consulente Indipendente, un singolo individuo o un organo costituito da più soggetti competenti in materie tecniche e giuridiche, con il compito di fornire un’attività di consulenza imparziale ai Componenti della Collaborazione, per implementare il contratto e per evitare o risolvere l’insorgere di criticità.
Un contenuto a cura di: Maria Frattini