A cura degli architetti Giulia Guglielmi Maes e Maurizio Giodice, il progetto presentato al concorso internazionale per il Padiglione della Romania ad Expo 2020 Dubai – il cui iter e la cui renderizzazione sono stati effettuati con metodologia BIM – si pone come obiettivo l’equilibrio armonico tra tecnologia, tradizione locale e Natura, metafora di un paese che emerge per spinta tecnologica e sguardo al futuro, mantenendo saldo al suo interno il legame con la terra e con la tradizione locale.
Requisito fondamentale del progetto è la sua natura temporanea: un Padiglione fruibile per l’intera durata della Expo 2020 Dubai, al termine della quale, sia possibile il recupero dei suoi interi componenti, attraverso lo smontaggio ed il trasporto in Romania.
Tale necessità, unita alla riduzione dei tempi di costruzione ed all’efficienza dei sistemi di assemblaggio, hanno orientato il gruppo di progettazione nella scelta di strutture in acciaio interamente a secco. A fare eccezione, le fondazioni, concepite in cls armato e dimensionate tenendo conto della portanza del terreno oggetto di intervento.
Il Padiglione, concepito come volume flessibile capace di adattarsi alle differenti funzioni richieste da bando, presenta una struttura in acciaio ottimizzata, caratterizzata da profili orizzontali le cui dimensioni variano a seconda delle luci da rispettare, e strutture di elevazione alle quali si affida il compito di sostenere i solai e le grandi facciate vetrate dei prospetti principali.
A soffitto sono stati ideati degli elementi in lamiera forata, al di sopra dei quali si innestano lastre alveolari in precompresso, facilmente smontabili dalle strutture di sostegno e sopra le quali è posto uno strato rialzato di finitura con motivo tradizionale.
A condurre ai vari piani, una doppia scalinata in acciaio con pedate rivestite in gorun, legno tradizionale locale.